Leadership e futuro
In questa nuova serie vogliamo affrontare il tema della leadership parlando di casi in cui la visione e la capacità decisionale sono analizzate nel contesto della sostenibilità del business anche in termini sociali e ambientali. Lo faremo con uno sguardo ampio e alcuni esempi concreti.
Ambiente: lo stato di salute del nostro pianeta
La Terra “ha la febbre” e il tempo rimasto per correre ai ripari è davvero poco. La temperatura media del pianeta è aumentata già di 1 °C se confrontata con quella all’inizio dell’era industriale, epoca in cui l’uomo ha cominciato a emettere gas serra bruciando combustibili di origine fossile.
Secondo la maggior parte dei ricercatori, la continua emissione di queste sostanze — che ha visto un aumento notevole negli ultimi decenni — ha causato l’innalzamento delle temperature globali. Gli scienziati sostengono che abbiamo a disposizione solo una dozzina di anni per limitare il riscaldamento globale e per mantenere la temperatura terrestre a un massimo di 1,5 °C.
Conseguenze pesanti
L’innalzamento di solo mezzo grado della temperatura media rischia di aumentare il rischio di nuovi e sempre più frequenti periodi caratterizzati da siccità, inondazioni, calore estremo e conseguente povertà per centinaia di milioni delle persone alle quali verranno a mancare i mezzi di sostentamento.
Per gli autori del famoso rapporto del gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) sono necessari cambiamenti urgenti e senza precedenti per la riduzione di emissioni di gas serra, al fine di evitare un ulteriore innalzamento della temperatura terrestre. Si tratta di un intervento realizzabile anche se rappresenta l’impegno più ambizioso dell’accordo di Parigi, ossia il mantenimento dell’aumento di temperatura tra 1,5 °C e 2 °C [1].
Il cambiamento sta accadendo ora: è inevitabile e ne siamo tutti, in parte, responsabili. Se tra dieci anni sarà già troppo tardi per invertire la rotta, ora cosa possiamo fare? Non ci rimane che rimboccarci le maniche e agire per limitarne i danni. Dobbiamo imparare a leggere e conoscere il cambiamento per affrontarlo e governarlo.
Imprese: come affrontare l’impatto dei cambiamenti climatici?
Tra tutti gli ambiti della realtà influenzati dal cambiamento ambientale troviamo anche quello aziendale. Cambia il mercato e cambia il modo di fare impresa: non solo le legislazioni ma anche grossi player richiedono sempre più spesso standard più severi di sostenibilità dai loro fornitori e tengono conto delle richieste dei consumatori sempre più attenti e sensibili. Per questo motivo oggi la sostenibilità rappresenta una nuova sfida e un percorso obbligato per il consumo e per le aziende.
Secondo un’analisi IPSOS per Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale, gli italiani guardano con interesse e attenzione a questo tema e il 65% degli intervistati è mediamente informato, attitudinalmente predisposto ad attuare comportamenti sostenibili e dichiara di credere nella sostenibilità e nei suoi valori [2].
Per le aziende, agire sul mercato in modo sostenibile per l’ambiente — ad esempio adottare materie prime e soluzioni energetiche alternative finalizzate a contenere l’impatto ambientale e l’inquinamento industriale — significa compiere una scelta di grande responsabilità. Non solo: questo nuovo scenario costringe le aziende a sperimentare nuove soluzioni e intraprendere nuove strade che, soprattutto nel lungo periodo, potrebbero risultare più redditizie di quelle attuali.
Innovazione delle persone, welfare e sostenibilità
Innovazione delle persone, welfare e sostenibilità sono tre fenomeni correlati, in grado di apportare benefici proprio business
Un’azienda sostenibile non solo si impegna a ridurre le emissioni e l’impatto ambientale ma è caratterizzata da altre componenti quali, tra le tante, l’adozione di un codice etico di comportamento, la tutela delle condizioni dei lavoratori, l’attenzione al welfare, la priorità a ricerca, sviluppo e innovazione delle persone attraverso, ad esempio, la pratica del co-design.
Sostenibilità significa diritto al futuro sia per la generazione attuale che per quelle a venire e per questo uno sviluppo sostenibile deve essere orientato a una generazione di valore futuro non solo economico ma anche, e soprattutto, sociale e ambientale. Oggi infatti un’impresa che vuole essere realmente competitiva a lungo termine deve saper valorizzare questi aspetti e porli in relazione a quelli economici.
La responsabilità sociale paga
Tanti sono i benefici per il business correlati a un’attenta politica di responsabilità sociale: le aziende si distinguono per competitività, miglioramento della reputazione aziendale, maggior efficienza dei processi interni, riduzione dei costi e aumento delle vendite.
Nonostante ciò l’Italia rimane indietro sullo sviluppo sostenibile e, secondo il rapporto Asvis 2018, le aziende del Belpaese stanno perdendo la sfida della sostenibilità. Peggiorano povertà, disuguaglianze lavorative e qualità dell’ambiente [3]. Per questo c’è bisogno di un cambio di passo, il prima possibile. E se è impensabile che un’azienda dall’oggi al domani diventi sostenibile al 100%, è anche vero che è possibile, da subito, intraprendere la strada della sostenibilità mettendo in atto piccole e responsabili azioni quotidiane.
La sostenibilità in pratica
Ho avuto occasione di confrontarmi con questi temi in alcuni contesti reali. Tra questi, vorrei citare quello dell’azienda Galdi, con sede a Paese (TV). Si tratta di una ditta specializzata nella produzione di macchinari e soluzioni per il riempimento e il confezionamento di prodotti lattiero-caseari e di succhi di frutta.
La Galdi ha scelto ormai da molti anni di essere un’azienda sostenibile, dando grande rilevanza al tema della sostenibilità nelle sue politiche aziendali. Sostenibilità significa: “perseguire il miglioramento continuo dei processi organizzativi aziendali, dei prodotti, della sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente interno ed esterno all’azienda”.
Per attuare una politica sostenibile è stato fondamentale fare passi concreti e inevitabilmente cambiare i punti di vista e le azioni quotidiane. Chiaramente sono le scelte di una specifica azienda, ma l’esempio qui presentato espone sicuramente alcuni spunti di riflessione adatti a ogni realtà aziendale e produttiva
Sviluppo del prodotto
Per ogni nuovo progetto l’azienda si impegna nella concezione e nella realizzazione di prodotti e servizi innovativi e migliorativi: aumentare il valore del prodotto, limitando e ottimizzando l’utilizzo delle risorse. Tra le tante azioni concrete ricordiamo l’utilizzo di materie prime a basso impatto ambientale e la diminuzione delle emissioni sonore e chimiche per assicurare un ambiente di lavoro confortevole agli operatori.
Capitale umano
L’innovazione per la crescita di un’azienda è fondamentale: per questo sono state investite un totale di 1824 di ore di formazione con l’intento di migliorare la sicurezza e sviluppare le competenze tecniche e di prodotto, di lavoro in team e di comunicazione. Un’altra azione rilevante è stata quella della job rotation, sperimentata dal 38% dei dipendenti che ha preso parte in prima persona a nuovi percorsi lavorativi all’interno dell’azienda per un aumento delle competenze e per una maggiore motivazione al lavoro.
Welfare territoriale
La forte attenzione al territorio si è concretizzata con l’attuazione di 8 progetti su famiglia e lavoro quali, tra i tanti, l’introduzione della flessibilità oraria, l’aumento del congedo per i papà, l’avvio di corsi su temi extraprofessionali come salute e primo soccorso pediatrico, l’attivazione di convenzioni con agenzie viaggi e autolavaggi, la creazione di un gruppo d’acquisto di prodotti bio e km0 e la realizzazione di spazi esterni ricreativi come la recente area Village Galdi. Il centro, che sarà inaugurato il prossimo anno, è dedicato al lavoro e al benessere con spazi quali mensa, cucina, bar, palestra, e sale per riunioni; è stato pensato per le persone e per il territorio, in linea con il concetto di welfare dell’azienda.
Energie rinnovabili, consumi ridotti, lotta agli sprechi
Dal 2014 l’energia acquisita dall’azienda è 100% pulita, e proviene esclusivamente da fonti rinnovabili come idroelettrico, solare ed eolico. È stato inoltre installato un impianto fotovoltaico che contribuisce, in maniera rinnovabile, al bilancio energetico della fabbrica.
L’azienda si è impegnata in un efficiente controllo sull’impiego di acqua, la cui riduzione dei consumi è dovuta anche alla realizzazione di una nuova linea di collaudo pensata e costruita per un riutilizzo totale delle risorse idriche. Galdi si fa carico anche di una pulizia sostenibile, raccogliendo, lavando e riutilizzando i panni usati per pulire i macchinari.
Tra le tante azioni di consumo a impatto zero, l’azienda fa uso di una carta di provenienza certificata FSC e attua un’attenta politica di raccolta differenziata dei rifiuti negli uffici e nei reparti di produzione. Basti pensare che solo il 2,5% dei rifiuti, rispetto ai 113,000 kg totali prodotti dall’azienda, sono destinati all’incenerimento.
Conclusioni
Questo e i prossimi articoli della serie nascono dall’esigenza di stimolare riflessioni e azioni sulla leadership sostenibile. Esempi concreti ed esemplari, come quello visto in questa prima parte, ci aiutano a capire l’importanza e l’influenza delle nostre azioni per uno sviluppo sostenibile.
Il nostro viaggio tra la sostenibilità non finisce qui e nel prossimi articoli cercheremo di dare risposta a nuovi interrogativi. Di fronte a uno scenario sempre più complesso e mutevole, come possono le aziende affrontare le nuove sfide che la sostenibilità pone ai vari settori produttivi e trasformarle in opportunità? Quali sono i reali benefici di una leadership sostenibile che genera un business consapevole e che tiene conto del benessere delle persone in azienda e del rispetto dell’ambiente?